Check-in e check-out, i tedeschi lo fanno meglio

Check-in e check-out, i tedeschi lo fanno meglio

14 Gennaio, 2019 1 Di Marcella Gaudina

Ogni persona è diversa dall’altra. Di conseguenza ogni turista fa a se. Quindi è molto difficile, se non quasi impossibile stilare una classifica su quali siano i viaggiatori migliori, in base alla loro provenienza. Di sondaggi sui guest migliori e peggiori ne è stracolmo il web. Basta cercare online che si scopre che i giapponesi sono i più apprezzati mente gli inglesi i meno graditi. O che i canadesi sono molto cortesi mentre gli australiani hanno un grande spirito di adattamento. La mia personale esperienza mi spinge a non generalizza mai, anche perché la smentita è dietro l’angolo. Da ogni guest cerco di cogliere i suoi alti positivi (ce ne sono sempre, basta saperli vedere!), e di minimizzare quelli negativi. Aiutata anche dal fatto che cerco sempre di mettermi nei loro panni (forse si sono comportati così perché con sapevano che qui da noi….). Con la consapevolezza poi che se si tratta di persone che provengono da paesi culturalmente molto lontani da noi, c’è tutto un mondo da scoprire.

Ricordo ancora la nostra prima ospite giapponese, continuava a inchinarsi di fronte a noi. O di quella famiglia russa che si è mostrata molto diffidente alla nostra richiesta di esibire i documenti di identità e di firmare il contratto che siamo soliti sottoporre ai nostri ospiti. O a quella coppia di indiani, a Milano per la laurea della figlia, con al seguito i parenti che mi hanno smontato mezza casa solo per poter dormire vicini senza però farmi trovare tutto a posto al momento del check-out (che fatica sollevare quel letto!). Se qualcuno però mi chiedesse quali sono i miei ospiti preferiti non nasconderei che per me al primo posto ci sono i tedeschi.

L’ultima conferma l’ho avuta proprio recentemente: due ragazzi di soli 19 anni, in viaggio in Italia, che, forse non avendo recensioni all’attivo qualcuno non avrebbe accettato per la giovane età, e che invece si sono rivelati due perfetti, ma che dico, due eccellenti guest. Cosa mi ha conquistato di loro: che nel messaggio in cui ci annunciavano l’orario del check-out hanno puntualizzato che avrebbero prima pulito casa (e l’hanno fatto veramente!); che l’avrebbero lasciata per le 9.30 e così è stato. In più a loro favore: non c’erano piatti ancora da lavare nel lavandino (cosa che capita spesso); tutti i contenitori delle pattumiere erano stati svuotati; i letti disfatti e le coperte ripiegate; tutte le finestre chiuse e, udite udite, i termosifoni spenti. Da due giovani ragazzi non avrei potuto chiedere di più. Anzi, se potessi mi complimenterei con le loro madri.

Del resto che i tedeschi fossero così precisi l’avevo già intuito qualche anno fa, in occasione di Expo, se non ricordo male, quando ospitammo una famiglia di Berlino (il capofamiglia era però un italiano immigrato ancora bambino in Germania). Uno dei loro figli mi chiese dove avrebbe trovato tutto il necessario per pulire la casa prima della riconsegna delle chiavi. Non vi nascondo che rimasi a bocca aperta. E da italiana dissi loro che erano in vacanza e che le pulizie finali erano comprese nel prezzo (chi si sognerebbe mai di fare le pulizie in vacanza?). Loro mi risposero che dalle loro parti sono abituati così. Direi proprio una bella abitudine.

Di seguito riporto un comunicato stampa ricevuto qualche anno fa, ma secondo me ancora attuale, su un’indagine condotta da Hotels.com, sito leader nella prenotazione di hotel online, su un campione di oltre 24mila visitatori, tra cui più di 1.000 italiani, con la quale si voleva testare il grado di socievolezza delle persone quando si trovano a condividere uno spazio piccolissimo come può essere l’ascensore di un albergo in compagnia di perfetti sconosciuti, in base alla loro nazionalità.

La ricerca di Hotels.com ha svelato che il 95% degli italiani si dichiara ben disposto verso gli sconosciuti con cui dovrà condividere il proprio “viaggio”: infatti, il 70% dei connazionali afferma di salutare sempre le altre persone in ascensore; il 13% di loro saluta volentieri in risposta ad un saluto proveniente dai compagni di viaggio; mentre il 12% si lascia tentare da persone dall’aspetto amichevole e sorridenti.

L’Italia si è quindi attestata al terzo posto nella classifica europea delle nazionalità più socievoli, preceduta da Spagna, con ben l’82% dei rispondenti che affermano di salutare sempre per primi, e Francia, dove il 77% della popolazione è disposto a salutare per primo le persone incontrate in ascensore. A livello europeo, i più scorbutici risultano invece essere i Russi, che sono portati a salutare per primi solamente nel 26% dei casi. A livello globale, gli Italiani scivolano al quarto posto della graduatoria, superati dai calorosi Colombiani, che salutano volentieri gli altri ospiti nel 72% dei casi.

Globalmente, Europa e Sud America risultano essere i continenti più socievoli, contrariamente ai Paesi Asiatici, dove, come si sa, le persone tendono a essere più timide e introverse. In Asia, infatti, quasi una persona su quattro (23,7%) ammette di non rivolgere mai la parola agli sconosciuti e solo il 14% degli intervistati saluta sempre chi incontra in ascensore.

Insomma, viaggiatore avvisato mezzo salvato! Meglio informarsi o prepararsi alle occhiatacce della gente.