Vita da host, pausa pranzo in incognito a CityLife

Vita da host, pausa pranzo in incognito a CityLife

20 Settembre, 2019 0 Di Marcella Gaudina

Un host Airbnb è felice quando i suoi ospiti hanno trovato tutto perfetto sotto ogni punto di vista (accoglienza, check-in, pulizia, ecc) e le loro aspettative sull’appartamento (le stanze saranno come quelle in fotografia?) non sono state deluse. La felicità vera però la si raggiunge soprattutto quando al momento del check-out si scopre che la casa è stata lasciata pulita e in ordine. E nulla è stato rotto o danneggiato. Un host Airbnb anche madre lavoratrice full time tocca il paradiso poi quando grazie a degli ospiti ineccepibili (ovvero che sono stati in casa solo per dormire e non vi hanno mai neanche fatto colazione) riesce a gestire un check-out e un check-in a poche ore di distanza avendo così poi tutto il resto della giornata da dedicare/passare/trascorrere col proprio figlio. Almeno così pensavo io, sbagliando.

Sì perché una volta terminato il mio lavoro da host e avendo preso un giorno di ferie, avevo programmato di fare una sorpresa a mio figlio aspettandolo, una volta uscito da scuola, in centro alla fermata del 12 per andare a mangiare qualcosa assieme e fare poi shopping per rinnovare il suo guardaroba (l’autunno prima o poi arriverà!). Così però ovviamente non è stato. Dopo essere arrivata da casa mia a piedi fino in Piazza della Scala che, per la terza edizione dei Green carpet fashion awards, ospita aiuole convertite a orto, e aver incrociato “il mondo” (in questi giorni di Fashion Week, Milano è stracolma di turisti e di personaggi stravaganti), chiamo, una volta in via Dogana, mio figlio per accertarmi di essere nel punto giusto per incrociarlo e fargli la sorpresa che avevo pianificato.

La verità è che la sorpresa l’ha fatta lui a me rispondendomi “Sono appena uscito da scuola. Non so se prendo il tram, sono con i miei compagni di scuola e forse andiamo a CityLife a mangiare qualcosa?”. “Dove? Qualcosa cosa???? Ma Giulio….” rispondo io. Chiamo subito mio marito per dirgli che Giulio è ancora in modalità vacanza, che così non va bene, che non rispetta mai il programma previsto, ovvero finita la scuola tornare subito a casa e non mangiare sempre fuori). Lui mi risponde che gli parleremo a cena. E io mi calmo, ma non mi basta. Voglio accertarmi che sia dove ha detto di voler andare. Così scendo alla fermata della metropolitana di Duomo, mi compro un biglietto e salgo in metro direzione Amendola, ovvero la fermata più vicina a CityLife.

Piazza della Scala in verde per la terza edizione dei Green carpet fashion awards , con tralicci e grappoli d’uva che accompagnano la passeggiata dei visitatori e aiuole convertite a orto. L’installazione è ispirata alla Vigna di Leonardo

Una volta a CityLife, per fortuna c’ero già stata altre volte e sapevo come muovermi, punto subito a fare un giro dei locali. Li giro tutti sia quelli all’esterno (oggi a Milano sembra di essere ancora in estate) che quelli al primo piano del centro commerciale. La prima cosa che noto è che CityLife è piena, oltre che di impiegati e uomini d’affari, anche di ragazzi, di studenti di ogni età. Quindi penso che non è solo mio figlio ancora in modalità vacanza!. E questo già mi rassicura. Ad un certo punto, al secondo giro di perlustrazione, vedo un gruppetto di giovani in coda da Panino Giusto e penso che potrebbero essere gli amici di mio figlio. Ma io in realtà non li conosco, non li ho mai visti prima, sono tutti i suoi nuovi compagni di liceo. Faccio ancora un giro è finalmente vedo il mio Giulio, proprio con loro. Ora che l’ho visto (ovviamente io non mi faccio vedere) e che so che mi ha raccontato il vero, sono serena e posso finalmente tornare a casa.

Prima per, visto questo fuori programma, decido di fare un giro per i negozi (Timberland, Apple, Coin, l’Erbolario, Habitat) e poi di comprarmi qualcosa da sgranocchiare (un trancio di pizza preso da Carrefour Market e poi un gelato da Venchi), che mangio camminando mentre guardo le vetrine (il color cipria e l’arancione sono due colori must di quest’autunno-inverno 2019) .

Allora ricapitolando un host è felice quando i suoi ospiti si sono trovati bene e hanno scritto un’ottima recensione (questa quella delle due turiste che oggi hanno lasciato Nice Apartment | Bocconi Navigli: “The apartment is great and location is very accurate. Very close to transportation routes and Davide was great at communicating and offering help when needed!”); un host mamma lavoratrice full time è soddisfatta quando, pur facendo salti mortali, riesce a conciliare sia il primo che il secondo lavoro con quello di più difficile e impegnativo di madre e, infine un host mamma di un adolescente è serena quando “in incognito” si rende conto che suo figlio non fa altro che fare quello che dovrebbe fare qualsiasi ragazzo della sua età che abita una città meravigliosamente bella come Milano.