Un vino per ogni giorno della settimana

Un vino per ogni giorno della settimana

25 Maggio, 2020 0 Di Marcella Gaudina

In tempi di lockdown chi come me si è vista costretta a cucinare per tutta la famiglia, sia a pranzo che a cena, ha dovuto per forza di cose rivedere il proprio menu settimanale, per portare in tavola pietanze sempre diverse, senza però mai perdere di vista quello che offriva la dispensa. Per evitare uscite extra e inutili lunghe code al supermercato, ho sempre cucinato con quello che avevo a disposizione. In assenza dell’ingrediente x, ho rinviato a data da definirsi il piatto che lo richiedeva aspettando sempre il giorno dello “spesone” settimanale per procurarmelo e apportato alcune modifiche alla lista della mia spesa abituale, in funzione delle mie nuove ricette jolly.

Stesso discorso anche per il beveraggio. L’approvvigionamento di acqua frizzante l’abbiamo risolto affiancando alla nostra cara caraffa filtrante, che avevamo già in uso da diversi anni, un gasatore domestico mentre per quanto riguarda gli alcolici abbiamo ridotto a zero il consumo di birra (prima del Covid-19 nel nostro frigo non mancava mai una bottiglia diversa per ogni giorno della settimana, con una predilezione per le IPA), a favore, a detta di mio marito, del più digeribile vino.

E così in tempi quarantena lui ed io ci siamo dilettati in una sana e alquanto alcolica competizione: dare fondo a tutte le nostre scorte di rosso e bianco, come se non ci fosse un domani. Stesso discorso, ma solo se l’occasione lo richiede (penso a un bel voto preso in una verifica da mio figlio, al ritorno dall’ospedale di mio papà, al compleanno di Giulio e al mio, ecc.) di stappare anche uno spumante. Mai gara tra me e mio marito è stata, non solo così ad alto tasso etilico, ma anche divertente nel giocare a fare i sommelier. Non sono poi mancati i giorni in cui un fondo di bottiglia è stato usato per cucinare (mai provato gli spaghetti al vino rosso?) o un bianco è stato aperto solo perché lo richiedeva la ricetta.

Nel caso vogliate cimentarvi anche voi in questa sana competizione, magari proprio in concomitanza dell’inizio della fase 2 del confinamento, di seguito vi suggeriamo le etichette da gustare in base ai giorni della settimana, da lunedì a domenica, da nord a sud dell’Italia. Dopo ogni etichetta speciale troverete quella da noi portata in tavola, nella settimana presa ad esempio, trasformando questo particolare periodo storico in un momento di di-vino della nostra vita.

Lunedì – Sauvignon Sanct Valentin – Cantina San Michele Appiano – Alto Adige
Il vino più famoso e premiato d’Italia della Cantina San Michele Appiano è perfetto per iniziare la settimana col piede giusto. Un bianco di classe superiore dal frutto seducente, eccellente mineralità e persistenza. Questo nettare della linea di punta Sanct Valentin, è ottimo per accompagnare piatti di pesce, come il pesce persico e la sogliola oppure con il salmerino in salsa di peperoni, oppure ancora con un saporito risotto alle verdure. Da servire da 8 a 10 gradi.

IN DISPENSA – Di questi tempi il lievito di birra è introvabile sugli scaffali dei supermercati (durante questo periodo di Coronavirus le vendite sono crescite del 122 per cento). Così questa sera per cena abbiamo deciso di utilizzare l’ultimo cubetto a nostra disposizione, anche perché prossimo alla data scadenza, per prepararci una bella pizza con tanta salsa di pomodoro, un’intera burrata, qualche acciuga, un po’ di capperi e tanto ma tanto origano (spezia che ho scoperto da poco piacere tolto a Giulio, che ne apprezza soprattutto il profumo che emana mentre è in cottura). Il menu pizza, decisamente low profile, non poteva non accompagnarsi con una bottiglia di vino bianco altrettanto accessibile e alla portata di tutti dal punto di vista del prezzo, Donna Barbara, senza né arte e né parte, decisamente anonima come il vitigno che l’ha prodotto (non riportato neanche in etichetta), dal gusto però spiccato. Anche mai come in questo caso il commento “va giù come come l’acqua” è più che azzeccato per descrivere questo vino (gli 11 gradi non si sentono proprio!). Questo perché per noi il lunedì è tutto in salita e dobbiamo restare sobri!

Martedì – Pinot Noir Riserva Sanct Valentin – Cantina San Michele Appiano – Alto Adige
Al giorno il cui nome deriva dal latino Martis dies “giorno di Marte”, divinità legata al pianeta rosso, nulla s’addice di più del Pinot Noir Riserva Sanct Valentin. Vino rosso oltremodo sensuale e con uno straordinario potenziale d’invecchiamento, il Pinot Nero della linea di punta della Cantina San Michele Appiano si distingue nel bicchiere per finezza, frutto, struttura ben bilanciata e tannini fini. È l’ideale accompagnatore della spalla o schiena d’agnello stufata, della coda di bue o dei formaggi più intensi. Da servire a una temperatura compresa tra i 15 e i 16 gradi.

IN DISPENSA – “Buonissimo e molto forte!”. Questo il commento a caldo di Davide dopo aver bevuto il suo primo bicchiere di Assisi Rosso DOC della cantina Sportoletti. Prima di aprire la bottiglia, niente meno che del 2007, mio marito si era dimostrato decisamente scettico sulla sua bontà e qualità facendo appello al fatto di non averlo mai sentito nominare. Ahimè si è dovuto ricredere già dopo il primo sorso. Oltre a trovarlo buono, ha aggiunto che rispetto agli altri rossi, che di solito arrivano a 14 gradi, questo “ne fa addirittura 15”. Sulla bontà di questo vino io non avevo dubbi visto che mi era stato regalato da un folignate diversi anni fa. La confezione e l’opuscolo contenuto al suo interno con la storia e i prodotti della cantina di Spello (PG) mi avevano fin da subito fatto ben sperare. Questo vino dal colore rosso rubino con riflessi violacei, con note fruttate di ciliegie e lampone, spezie dolci e cioccolato, nasce dalla ricerca del perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione. cercando di valorizzare al massimo le potenzialità del territorio, le colline di spello ed Assisi, dove sono ubicati i 22 ettari del vigneto che l’azienda possiede. E così abbiamo sprecato, si fa per dire, una bottiglia per un comunissimo mercoledì.

Mercoledì – Cuvage Nebbiolo d’Alba DOC Brut Rosè – Piemonte
Ad accompagnarci verso la metà della settimana ci pensano le bollicine di Cuvage Rosè Brut. Cuvage, casa spumantiera piemontese del gruppo Mondodelvino Spa, produce questo spumante dal colore cipria tenue da uve 100% Nebbiolo che in bocca rivelano tutta la loro personalità, con grande eleganza ed equilibrio. Dal perlage fine e molto persistente, il Cuvage Rosè Brut trova la sua massima espressione con i crostacei crudi e sapientemente cucinati e con gli insaccati nobili.

IN DISPENSA – Anche noi per questo mercoledì, 1 aprile, abbiamo optato per un vino piemontese. Abbiamo infatti stappato niente meno che un Grignolino d’Asti del 2018 di Villa Rustica, che ben s’addiceva al nostro pranzo dove nessuno di noi ha mangiato la stessa pietanza: chi un piatto di gnocchi al burro, chi un piatto di pasta al pomodoro, chi un semplicissimo petto di pollo con contorno di carote. Sull’etichetta era infatti specificato che si tratta di un vino da tutto pasto.

Giovedì – Prugneto Romagna DOC Sangiovese Superiore Poderi del Nespoli – Romagna
Il Prugneto di Poderi del Nespoli, cantina del gruppo Mondodelvino Spa, è la tipica espressione del Sangiovese di Romagna perfetto per la giornata che divide l’inizio e la fine della settimana. Il Prugneto e la sua freschezza si sono fatti apprezzare dalla critica, ottenendo numerosi riconoscimenti negli anni. Dal colore rosso rubino e dal profumo intenso di frutta rossa, incanta con i tannini morbidi e le note di viola, ciliegia e prugna oltre a un retrogusto speziato e persistente. Perfetto per accompagnare la pasta fatta a mano, ravioli di piccione con rosmarino e salsa al vino rosso, arrosti, costate di manzo alla griglia, formaggi stagionati. Da servire a 16° C.

IN DISPENSA: Granaccia Colline Savonesi del 2016 gradazione 13,5 gradi. L’ho usato forse impropriamente per cucinare l’arrosto e poi per accompagnare la cena. Bottiglia regalataci da un vicino della casa al mare, ad Albenga. Mai provato prima. Gusto dolce amaro. Viene solitamente servito a 18 gradi.

Venerdì – Sirmian Pinot Bianco – Nals Margreid – Alto Adige
Per chi l’aperitivo ama concederselo nella giornata del venerdì, il Pinot Bianco Sirmian rappresenta una scelta di prim’ordine. Sirmian è l’essenza rappresentativa di Nals Margreid e una delle etichette più note che la cantina produce fin dal 1971.  Di eccellente mineralità, fresco e vivace al palato, questo Pinot Bianco elegante e sofisticato accompagna divinamente antipasti, primi piatti e secondi di pesce. Da servire a una temperatura di 10° C.

IN DISPENSA – In epoca di Coronavisurs il rituale dell’aperitivo con gli amici è rimasto comunque un appuntamento irrinunciabile anche se virtuale. E il Gewurztraminer della Cantina Valle Isarco di Aristos ben si presta a questo rito. Ma non per noi. Abbiamo infatti optato per stappare una bottiglia del 2015 per accompagnare il nostro pranzo del venerdì: pasta alle zucchine (preparato seguendo la ricetta di Alessia Marcuzzi, anche lei come tanti altri personaggi dello spettacolo di questi tempi di quarantena si diletta ai fornelli) e tranci di tonno impanati con pane grattugiato e prezzemolo. I 14,5 gradi ne fanno un vino di un certo peso. Anche perché il Grüner Veltliner è un vitigno originario dell’Austria, in Italia coltivato quasi esclusivamente in Valle Isarco. Questa raffinata selezione permette di apprezzarne tutta l’aromaticità e il carattere, in un sorso intenso ed entusiasmante.

Sabato – Passito Baronesse – Nals Margreid – Alto Adige
Il sabato è la giornata in cui non guasta un tocco di dolcezza, quello del Passito Riserva Baronesse di Nals Margreid. La raccolta delle uve di Moscato Giallo che compongono questo vino, avviene in un momento preciso dell’autunno, quando le ultime giornate di sole hanno fatto raggiungere ai frutti la perfetta maturazione e la complessità aromatica. L’uvaggio trascorre poi alcuni mesi di riposo sui graticci dell’antica Tenuta Baron Salvadori, storica tenuta appartenente alla cantina, dove a fine ‘800 si lavoravano i bachi da seta. I profumi di frutta gialla sciroppata e miele, il sorso vellutato e delicatamente dolce, promuove il passito Baronesse a perfetto protagonista del fine settimana. Da servire a temperatura di 10° C.

Domenica – Etna Bianco, Etna Rosso Villa dei Baroni – Carranco – Sicilia La domenica è la giornata perfetta per regalarsi una doppia degustazione, con la coppia di vini vulcanici della Tenuta siciliana Carranco. L’Etna Bianco nasce da uve 100% Carricante, vitigno autoctono antichissimo. Un bianco di grande struttura e longevità, caratterizzato da un sapore complesso, sapido, intenso ed elegante, con note fruttate di mela verde e agrumi. Da servire a una temperatura tra i 10 e i 12°C. L’Etna Rosso è prodotto con uve 100% Nerello Mascalese, considerato il re tra i vitigni autoctoni dell’Etna. Le uve vengono coltivate all’interno della tenuta Carranco, su vigne vecchie circa 50 anni. Vinificato in vasche in cemento come da più antica tradizione, e invecchiato nelle grandi botti di rovere, questo vino esprime la personalità vulcanica della sua terra d’origine, una spiccata mineralità e acidità, con un finale molto elegante con un tannino leggero, setoso e sapido, sentori fruttati intensi si alternano a note più speziate. Da servire a una temperatura tra i 16 e i 18°C.

IN DISPENSA – Noi abbiamo provato una Bonarda dell’Oltrepo Pavese Frizzante imbottigliato da Canneto. Ottimo da accompagnare con una polenta concia al gorgonzola e un piatto di spaghetti al sugo di pomodorini datterini freschi (ricetta copiata dal menu di quarantena ella della giovane designer di gioielli Maria Vittoria Paolillo che seguo su Instagram). In entrambi casi il vino ha sgrassato. Un vino da tutto pasto, che può essere servito fresco (mio marito non lo sapeva visto che mi ha subito richiamata dicendo che i vini rossi si servono a temperatura ambiente). Un vino piacevole nella sua tipologia. Le bollicine scompaiono rapidamente, tanto che mio marito che non ama i vini frizzanti, ma quelli fermi, l’ha trovato comunque molto gradevole.

Visto che la nostra missione in tempo di lockdown è di dar fondo alle nostre scorte di vini vi consigliamo di provare anche: Roero Arneis,  il vino bianco DOCG del Roero, di Portella d’oro del 2017 un vino raffinato che come si legge sull’etichetta appartiene alla storia e civiltà del Roero. Ottimo con gli antipasti, soprattutto quelli magri, e perfetto col pesce. Noi l’abbiamo prima utilizzato per cucinare delle salsicce di suino con contorno di piselli, carote e patate e poi per accompagnare pranzo e cena. Un’altra è Il Valtellina Superiore Riserva “Al Carmine” è un vino rosso intenso, ricco e complesso, nato sui vigneti terrazzati della sottozona Inferno, affinato per oltre 18 mesi tra barrique e botti grandi di rovere. Emana eleganti sfumature di spezie selvatiche, violette, pepe nero ed erbe balsamiche. Al palato è morbido, strutturato, fresco, sapido e persistente. La nostra del 2006 era al limite. Avessimo aspettato ancora un po’ sarebbe stato liquoroso. Questo vino prende il nome dalla caratteristica chiesetta che domina la valle e i vigneti dell’Inferno. Quest’ultima è la sottozona più piccola per estensione, circa 56 ettari di vigneti di proprietà dell’Azienda Agricola Caven (Chiuro). Il nome deriva dai piccoli terrazzamenti situati in anfratti rocciosi dove le temperature estive sono molto elevate

Il Valtellina Superiore Riserva Inferno “Al Carmine” della cantina Caven è un vino rosso intenso, complesso e raffinato prodotto a Teglio, in provincia di Sondrio. Questa etichetta è ottenuta da uve Nebbiolo in purezza, o “Chiavennasca” come viene chiamato da questi parti, provenienti dai vigneti terrazzati dei comuni di Montagna, Poggiridenti e Tresivio, situati nella sottozona “Inferno” tra i 300 e i 400 metri di altitudine su pendii molto scoscesi e difficili da lavorare. Le viti vengono allevate con il metodo tradizionale a spalliera con potatura a guyot su terreni caratterizzati da suoli franco-sabbiosi. La cantina, proprietaria di circa 30 ettari vitati, è oggi una rinomata realtà della Valtellina nata nel 1982 dalla volontà dei fratelli Stefano e Simone Nera di mettersi in proprio dopo aver fatto esperienza nella proprietà di famiglia.

Il Valtellina Superiore “Al Carmine” Riserva Inferno è prodotto con uve attentamente selezionate e raccolte a mano verso la fine di settembre. I grappoli, portati in cantina, vengono diraspati e pigiati in maniera delicata per poi svolgere la fermentazione alcolica a cappello sommerso in contenitori di acciaio inox con una macerazione sulle bucce di almeno 10 giorni. Si procede così alla svinatura, con pressatura delle bucce, dopodiché il vino viene travasato in piccole e grandi botti di rovere francese in cui resta in affinamento per almeno 18 mesi per poi venire imbottigliato e continuare la sua maturazione in bottiglia per ulteriori 18 mesi prima della messa in commercio.

“Al Carmine” Inferno Valtellina Superiore Riserva di Caven si presenta alla vista di un colore rosso rubino brillante con leggere sfumature granata. Al naso compaiono intensi aromi di piccola frutta rossa e di agrumi, tra cui la ciliegia, il lampone, il ribes e la scorza d’arancia, note floreali di violetta e di altri fiori rossi, sentori speziati di spezie selvatiche e di pepe, per poi chiudere con lievi accenni di erbe balsamiche. In bocca è ricco, rotondo, morbido, elegante e fresco, connotato da una bella sapidità e da un tannino presente ma fine e ben integrato. Questo Valtellina Superiore Inferno della cantina Caven è un rosso che stupisce per la sua armonia e grande purezza, fatto nel rispetto del territorio ad esaltazione della viticoltura di montagna.